giovedì 30 settembre 2010

Allarme razzismo, xenofobia e omofobia a Rieti

Allarme razzismo, xenofobia e omofobia a Rieti: sarà inaugurata giovedì 7 ottobre 2010 in via Garibaldi 64/a la sede della Fiamma Tricolore di Rieti.

Lasciano sgomenti, per chi non le avesse già lette, le argomentazioni razziste, xenofobe e omofobe che animano un movimento dal quale i diversi di ogni genere hanno molto da temere.

"Il rifiuto della società multiculturale" viene espresso senza mezzi termini "affinchè l’Italia resti Italia, gli italiani devono rimanere padroni a casa loro, difendendo la propria lingua, la propria cultura e la propria qualità della vita".


Sulle case popolari: "Una politica nazionalpopolare per la casa dovrebbe prevedere tra le altre cose preferenza nazionale nell’assegnazione delle abitazioni di proprietà pubblica".
Ribadita la pericolosa equazione immigrazione uguale criminalità:"La difesa dell’identità nazionale non può prescindere dalla lotta all’immigrazione incontrollata, fattore disgregativo dell’identità, spesso veicolo d'alimento e diffusione della criminalità."Il programma parla poi di  "blocco dell’immigrazione" con tanto di "espulsione immediata dei clandestini e dei regolarizzati che si macchino di qualsiasi tipo di reato" e poi ancora si auspica"un graduale ritorno nei Paesi d’origine dei cittadini extracomunitari" e per finire si parla di "rientro in Patria degli emigrati italiani e/o dei loro figli, così come di quei cittadini, tanto più se con doppio passaporto, di quei Paesi con i quali l’Italia ha antichi rapporti storici, religiosi, culturali."
Secondo la Fiamma Tricolore "l’apertura indiscriminata delle frontiere e l’ammissione massiccia delle popolazioni allogene, rispondono a delle logiche (...) che concorrono alla scomparsa dell’Italia come entità storica e nazionale autonoma".Si arriva a ipotizzare l'impossibilità della convivenza pacifica tra essere umani portatori di differenti ricchezze culturali: "la presenza sul territorio italiano di etnie sempre più numerose, che spesso privilegiano la loro appartenenza comunitaria ed identitaria rispetto alla loro assimilazione al modello di vita italiano, pone un problema di “convivenza civile”, che può evolvere in “scontro sociale”. Mescolando uomini e donne d’origini etniche, religiose, in una parola, culturali diverse, gli stessi immigrati si trovano sradicati dalle loro tradizioni, così come gli Italiani, nei quartieri con elevate percentuali di presenze degli immigrati, si sentono “stranieri a casa loro”."
Fanno tremare le pericolose richieste della Fiamma Tricolore nel campo dell'immigrazione:
- porre fine ad ogni tipo d'immigrazione extracomunitaria (...);
- impedire il ricongiungimento familiare;
- ricondurre il diritto d’asilo politico al suo significato originario;
- lottare contro il falso turismo, spesso preso a pretesto per bieche forme di sfruttamento a tempo (è il caso, ad esempio, della prostituzione);
- istituire una forza di coordinamento delle forze di polizia per il rimpatrio degli extracomunitari;
- procedere all’espulsione immediata degli immigrati clandestini;
- fondare la naturalizzazione degli immigrati sull’assimilazione e sull'integrazione (...). Di più, va sancito il principio che chi risiede in Italia si impegna a rispettarne, istituzioni, leggi, costumi, tradizioni e religione: comportamenti contrari sono reato di turbativa dell’ordine pubblico e, come tale, comportano l’immediata espulsione;
- smantellare i ghetti etnici, sorti in alcune città grazie agli speculatori dell'affitto irregolare o favoriti dall'occupazione di spazi pubblici e non solo, in degrado e abbandono;
- stabilire trattati internazionali che sanciscano lo sconto delle pene dei reati nel Paese d’origine degli immigrati condannati;
- controllare le attività politiche delle associazioni straniere;
- assicurare la priorità nell’occupazione agli italiani, sancendo la regola che chi offre lavoro a stranieri deve dimostrare che alle stesse condizioni – allineate alle retribuzioni e agli orari nazionali - non ha trovato mano d’opera connazionale presso gli uffici di collocamento in un ragionevole intervallo di tempo;
- assicurare la priorità d'accesso all'istruzione, alle prestazioni sanitarie e ai benefici sociali agli Italiani;
- assicurare la priorità d'accesso agli alloggi popolari alle Famiglie italiane;
- rimanere padroni delle nostre frontiere, della nostra cultura e così dei nostri destini;
- riaffermare con fierezza l’italianità;".

E se tutto questo non bastasse, non va meglio sul piano omofobia, nel programma si legge infatti che "deve essere sostenuta la difesa della Famiglia naturale, contro qualsiasi forma di sua “perversa parodia” (“coppie di fatto omossesuali”) e ancora "Quod natura omnia animalia docuit; le coppie di fatto di sessi diversi rispettano il diritto naturale".

INAUGURAZIONE DELLA SEDE DI RIETI DELLA FIAMMA TRICOLORE
Per l'inaugurazione della sede di Rieti il 7 ottobre 2010 è prevista una conferenza stampa alle 18,30, a seguire una cena di autofinanziamento.
Alla conferenza stampa parteciperanno: il segretario provinciale Franco Tittoni, il coordinatore regionale del Lazio Lamberto Iacobelli, il segretario nazionale onorevole Luca Romagnoli e il consigliere regionale del Lazio Antonio Cicchetti, il quale, grato del sostegno ricevuto dalla Fiamma Tricolore alle ultime regionali, ha fatto sapere che non farà mancare il suo contributo.

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