martedì 24 maggio 2011

Non aver paura: bilancio finale del progetto formativo

Ad un anno dall'avvio del progetto "Non aver paura" si tiranno le somme in un convegno che si terrà domani 25 maggio 2011 nella Sala Conferenze della Provincia di Rieti a Palazzo Dosi (piazza Vittorio Emanuele II).

Saranno presentati i risultati del progetto "Non aver paura" dell'Istituzione formativa Rieti domani 25 maggio 2011 alle ore 9.30 in un convegno che si terrà nella Sala Conferenze della Provincia di Rieti a Palazzo Dosi (piazza Vittorio Emanuele II).
Il progetto, realizzato dall'Istituzione Formativa Rieti, ha coinvolto 369 allievi delle scuole di Rieti, Amatrice e Poggio Mirteto. L'obiettivo del progetto è di favorire l'integrazione l'inclusione sociale mirando all'innalzamento dei livelli di apprendimenti, integrando la formazione e superando eventuali condizioni di disagio degli allievi.
"Non aver paura" è stato finanziato con il Fondo Sociale Europeo (FSE Asse III - inclusione sociale).

I numeri del progetto "Non aver paura" a.f.2010/2011
369 allievi beneficiari (105 ad Amtrice; 118 a Rieti; 141 a Poggio Mirteto)
1700 ore Azione A - Sostegno agli allievi
200 ore ricerca azione
20 ore formazione docenti
40 ore laboratorio
80 ore Italiano lingua B2/1
80 ore Italiano lingua B2/2
80 ore Italiano lingua B2/3
elaborazione principale protocollo d'accoglienza
10 mesi durata

Programma del convegno
Il convegno è moderato da Stefania Santarelli, Dirigente Scolastica Coordinatrice equipe di Progetto
ore 9.30 - Saluti
Fabio melilli Presidente della Provincia di Rieti, Gabriella Sentinelli Assessora Regionale all'Istruzione, giancarlo Felici Assessore provinciale di Rieti alle Attività produttive, Formazione Professionale, Energia e Trasporti e Federico Fioravanti Presidente istituzione Formativa Rieti.
ore 10.15 - Tempistica degli interventi e fasi azioni
proposte
Luca Utili, Simonetta Robiati, Maria Isabella Orsini, Annalisa Conti, Stefano Curci, Rosilde De Gregori
ore 11,00 - Resoconto operatrici medizione interculturale - lavori/prodotti
Massimo De Angelis (Relazione sui risultati della Ricerca-Azione)
Roberta Feliciangeli, Maria Grazia Patacchiole e Tiziana Guadagnoli
ore 12,00 - Resoconto interventi operatrici
Alessandra Sozzi, Fabiola Cagnizzi, Fabiana Bizzoni, Romina Croce, Romina Collepicchio
ore 12,30 - Intervento insegnanti ed alunni coinvolti
ore 13.15 - Dibattito, saluti, buffet

Afroluna: laboratorio di percussioni africane

Il laboratorio di percussioni africane Afroluna, che si svolgerà dal 26 al 28 maggio 2011 a Rieti nel Chiostro di Sant'Agostino (piazza Mazzini), è organizzato dall'associazione Rea Luna.


Afroluna, il laboratorio di percussioni africane, che si svolgerà dal 26 al 28 maggio 2011 a Rieti nel Chiostro di S.Agostino (piazza Mazzini), è organizzato dall'Associaizone Artistico Multiculturale Rea Luna in collaborazione con gli Afrodum.

Programma
26-27 Maggio 2011 Laboratorio di percussioni africane dalle 18 alle 19.30 con gli Afrodum (Chiostro S.Agostino - Rieti)
28 Maggio 2011 Laboratorio di percussioni africane dalle 18 alle 19.30 e dalle 20.30 spettacolo finale e happy hour (LungoVelino Cafè - Rieti)

Temi che saranno trattati: Il significato della musica africana; Cenni sulla nascita del djembè e dell’utilizzo di quest’ultimo come mezzo di comunicazione; Presentazione dei vari strumenti e relativa tecnica; Introduzione del ritmo “tunkintù”; Esercitazione sull’alternanza delle mani; Studio della chiamata d’introduzione e su quella finale del ritmo; Introduzione di uno stacco all’interno del ritmo; Finitura del ritmo; Introduzione del canto.
Lo stage nasce dalla desiderio dell’ Associazione REA LUNA di Rieti di voler diffondere nel proprio territorio la conoscenza della cultura musicale africana.
Il corso si pone come scopo principale l’avvicinamento dei partecipanti alla cultura percussiva africana riconoscendo in questa l’origine della nostra tradizione musicale popolare. Gli allievi verranno in concreto contatto con gli strumenti artigianali tipici della zona del nord-est africano (Mali, Guinea, Senegal, Burkina Faso) quali: djembe, dundun, kenkeni, shekerè e vari strumenti di effettistica.
Altra finalità del corso è la collaborazione di ogni singolo allievo nel concretizzare un lavoro di gruppo attraverso l’ascolto, l’impegno e la disciplina, necessari per una esatta esecuzione dei ritmi e cori tipici della musica malinkè. Questo lavoro permetterà di sviluppare la coordinazione motoria degli arti superiori con l’esecuzione canora.
Al termine dello stage verrà consegnato a tutti i partecipanti un cd-demo con i ritmi studiati.


Costo
Il corso ha un costo complessivo di 40 euro.

Per prenotazioni e info
Associaizone Artistico Multiculturale Rea Luna
cell.333/4992806

venerdì 20 maggio 2011

Secondo seminario del progetto Azimut

Accoglienza, relazione con l'altro, approccio interculturale, questi i temi al centro dell'incontro "Una rete per i lavoratori migranti", un'iniziativa del progetto Azimut della Provincia di Rieti.

Pensato come momento di formazione per operatori impegnati in favore dei migranti, il secondo seminario "Una rete per i lavoratori migranti" si è svolto presso la Biblioteca Comunale di Montopoli di Sabina il 10 maggio 2011. I temi trattati durante l'incontro sono stati accoglienza, relazione con l'altro e approccio interculturale.
L'incontro, organizzato da Antonella Martini, è parte del progetto Azimut, finanziato dalla Provincia di Rieti Assessorato alla formazione, che si propone di realizzare azioni di orientamento, formazione e accompagnamento all'inserimento socio-lavorativo per migranti.

venerdì 13 maggio 2011

Melilli pigliatutto, favorisce i suoi e discrimina l’ARI onlus

Arrivano finalmente nella provincia di Rieti 110 profughi e tanti soldi e Melilli fa man bassa di risorse favorendo cooperative a lui vicine e discriminando l’ARI onlus, secondo quali regole?

Dopo una lunga attesa finalmente sono arrivati: sono 110  i profughi giunti in questi giorni nella provincia di Rieti (prima 70 e poi altri 40) in seguito all’emergenza umanitaria di Lampedusa e ricaduti sotto la gestione di Fabio Melilli e della Provincia di Rieti. “Insieme alle persone però Melilli si ritrova a gestire tanti soldi pubblici, circa 60 euro a persona al giorno (80 euro nel caso di minori non accompagnati), - dichiara Eastwood Edo Ihaza coordinatore dell’ARI onlus - e il Presidente ha pensato bene di servirsene per favorire imprese e cooperative sociali vicine a lui discriminando l’ARI onlus che vanta una lunga e comprovata esperienza che nessuna cooperativa sociale della nostra provincia può eguagliare. Soprattutto, eravamo disponibili ad offrire lo stesso servizio a costi assai inferiori, circa 38 euro per la prima accoglienza e per l’uscita dal progetto con inserimento alloggiativo e lavorativo. Non è chiaro quali siano le regole seguite dal Presidente Melilli per favorire alcune cooperative e non prendere in alcuna considerazione l’offerta dell’ARI onlus”.

Stupisce davvero che il Presidente Melilli abbia voluto far passare questo arrivo come un’improvvisa emergenza dichiarando alla stampa locale di aver avuto solo uno stretto preavviso. È da settimane infatti che si attendeva l’arrivo dei profughi; con un alto incarico all’interno dell’UPI, e con il suo legame con l’ANCI, il Presidente Melilli è al corrente delle decisioni prese a livello nazionale e regionale dal Comitato di coordinamento dell’emergenza e più volte si è recato a Roma per discutere su come gestire l’emergenza.

Anche l’ARI onlus non è stata certo sorpresa da questo arrivo che anzi aspettava da tempo. All’inizio di marzo la Regione Lazio ha contattato telefonicamente il coordinatore dell’ARI onlus Eastwood Edo Ihaza richiedendo la nostra disponibilità all’accoglienza. Il 25 marzo scorso l’ARI onlus ha quindi inviato alla Provincia di Rieti, al Presidente Melilli e all’Assessore Taddei, una comunicazione con un’offerta dettagliata per l’accoglienza di un gruppo di profughi. Abbiamo inviato la stessa comunicazione alla Regione, alla Prefettura e alla stampa locale. Abbiamo poi avuto un incontro in Prefettura il 1° aprile. La cosa non poteva di certo sfuggire al Presidente Melilli e ai suoi collaboratori. Ma la posizione del Presidente Melilli è stata quella di ignorare la nostra comunicazione, discriminando di fatto l’ARI onlus e favorendo le cooperative sociali a lui politicamente vicine. “Da quando infatti Melilli è diventato Presidente della Provincia di Rieti – aggiunge Edo Ihaza - le cooperative sociali di cui lui parla hanno beneficiato ampiamente dei fondi pubblici sull’immigrazione che transitano attraverso la Provincia o attraverso aree di influenza politica di Melilli”.

“Capisco che Melilli abbia voluto creare lavoro nel suo territorio politico – sottolinea Edo Ihaza - ma per farlo ha danneggiato l’ARI onlus”. Appare lontano anni luce il Melilli di circa un anno fa che dichiarava di come le risorse pubbliche vengano utilizzate per creare posti di lavoro e non per aiutare gli ultimi.


“L’ARI onlus è discriminata dal Presidente Melilli – aggiunge Edo Ihaza - anche perché dal 2007 stiamo richiedendo a voce, per fax e per raccomandata, un appuntamento per poter parlare con lui, senza ottenere la benché minima risposta”.


“Ci auguriamo di non trovarci di nuovo gruppi di profughi disperati a manifestare sotto la Prefettura come successe il 14 aprile 2009 – conclude Edo Ihaza - considerato che sono le stesse persone di ieri a gestire l’emergenza di oggi”.

L’ARI onlus non resta a guardare, ribadiamo la nostra disponibilità a collaborare per gestire l’accoglienza dei profughi e continuiamo a chiedere di poter incontrare il Presidente Melilli.

Per leggere altri post sull'emergenza umanitaria in Nord Africa clicca qui.