Dizionario interculturale

Apolide è una persona che nessuno Stato, secondo la sua propria normativa, considera suo cittadino. Nel mondo ci sono 8,9 milioni di persone apolidi o a rischio di divenire apolidi. Fare in modo che non ci siano persone nella condizione di apolide è parte fondamentale del mandato dell’ACNUR. Nello svolgere il suo mandato, l’ACNUR continua a incoraggiare gli Stati a valersi della Convenzione del 1954 relativa allo Status delle Persone Apolidi e della Convenzione del 1961 sulla Riduzione della Condizione di Apolide. Dal settembre 2001, 53 Stati hanno aderito al primo e 25 al secondo strumento. L’ACNUR provvede supporto tecnico e consulenza agli Stati su questioni relative alla condizione di apolide. (fonte: ACNUR - Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Ri-fugiati)

Bilinguismo additivo Capacità da parte dell'emigrante di apprendere la seconda lingua senza dimenticare la lingua madre.  Le teorie psico-linguistiche mostrano la connessione funzionale fra sviluppo cognitivo, personalità e lingua e l'importanza della lingua madre per la formazione dei concetti. Si è verificato, infatti, che i bambini bilingui mostrino, rispetto ai monolingui, maggiore flessibilità cognitiva, più vivace pensiero divergente e più ricca creatività. (fonte: Roberta Del Toro, I termini “chiave” dell'interculturalità, in Educazione Interculturale: questioni e proposte, IRRSAE Toscana, 1997)

Bilinguismo sottrattivo L'apprendimento della seconda lingua, da parte dell'emigrato, mi-naccia la sopravvivenza della lingua materna con notevoli ripercussioni anche sull'identità personale che tende a manifestarsi secondo il nuovo codice linguistico e i valori culturali che lo sostengono. (fonte: Roberta Del Toro, I termini “chiave” dell'interculturalità, in Educazione Interculturale: questioni e proposte, IRRSAE Toscana, 1997)

Clandestini Sono clandestini gli stranieri che sono entrati in Italia senza regolare visto di ingresso. (fonte: Ministero dell’Interno)

Discriminazione Costituisce discriminazione ogni comportamento che, direttamente o in-direttamente, comporti una distinzione, esclusione, restrizione o preferenza basata sulla razza, il colore, l’ascendenza o l’origine nazionale o etnica, le convinzioni e le pratiche religiose, e che abbia lo scopo o l’effetto di distruggere o di compromettere il rico-noscimento, il godimento o l’esercizio, in condizioni di parità, dei diritti umani e delle libertà fondamentali in campo politico, economico, sociale e culturale e in ogni altro settore della vita pubblica. (Fonte: Articolo 41 comma 1 della legge n°40 del 06/03/1998)

Emigrante Persona che lascia il proprio paese per vivere temporaneamente o stabilmente in un altro paese (ad esempio gli Italiani che sono partiti dall’Italia per altri paesi del mondo).

Extracomunitario Nel dire comune con la parola extracomunitario si intende una persona proveniente da un’area povera del mondo (Est Europa, Asia ad esclusione del Giappone, America Latina e Africa) ed esclude invece paesi quali gli USA, il Giappone, ecc. Inoltre il termine extracomunitario ha alcune volte accezione negativa.

Fascismo Il fascismo è un movimento politico reazionario di destra violento e reazionario, e si manifesta alla fine in una dittatura apertamente terrorista. Il fascismo guadagna sostegno tra tutti i gruppi sociali specialmente in tempi di crisi politica ed economica, distrugge le libertà democratiche e discrimina membri di specifiche minoranze (etniche) con differenti punti di vista. I fascisti credono giusto il comando di un uomo forte, invece della democrazia parlamentare. Il fascismo costruisce un forte nazionalismo,  che spesso sfocia nel razzismo. La prima dittatura fascista è stata istituita nel 1919 in Ungheria, poi nel 1922 in Italia, nel 1923 in Bulgaria e Spagna, nel 1926 in Lituania, nel 1936 in Giappone. La forma più brutale di fascismo è stato il nazionalsocialismo in Germania 1933-1945. Oggigiorno ci sono gruppi, organizzazioni e partiti che seguono di nuovo questa ideologia. Sono chiamata neo-fascisti. (fonte: UNITED)

Immigrante Persona arrivata da un paese straniero per vivere temporaneamente o stabilmente nel nuovo paese che la ospita (ad esempio gli stranieri che si trovano in Italia).

Interculturalismo È la credenza che diventiamo persone più ricche conoscendo e facendo esperienza di altre culture. Persone diverse potrebbero essere in grado di  convivere, pur avendo diversi background culturali. L’interculturalismo è il rispetto e l’accettazione delle differenze. Le persone che credono nell’interculturalismo, credono che nell’incontrare altre culture possono imparare e trarre beneficio. (fonte: UNITED for intercultural action)

Intolleranza è una mancanza di rispetto per modi di fare e di pensare di altri. È visibile quando  qualcuno non vuole lasciare che altre persone si comportino in un modo diverso o che abbiano differenti opinioni. Intolleranza può significare che le persone non sono trattate educatamente a causa delle loro idee religiose, della loro sessualità, o anche dei loro vestiti o acconciature dei capelli. L’intolleranza non accetta la differenza. Sta alla base del razzismo, dell’antisemitismo, della xenofobia e della discriminazione in generale. Spesso può portare alla violenza. (fonte: UNITED for intercultural action)

Irregolari Sono irregolari gli stranieri che hanno perduto i requisiti necessari per la permanenza sul territorio nazionale (ad esempio: permesso di soggiorno scaduto e non rinnovato), di cui erano però in possesso all'ingresso in Italia. Secondo la normativa vigente tali immigrati devono essere respinti alla frontiera o espulsi. (fonte Ministero dell’Interno)

Mediatore scolastico Idealmente, i mediatori dovrebbero essere due per ogni scuola e possedere le seguenti caratteristiche: essere insegnante, per garantire una credibilità ed una legittimità presso i genitori ed i colleghi; essere assistente sociale, per garantire una certa distanza. E potere utilizzare le competenze scientifiche di questa funzione; essere di diversa nazionalità, in quanto ciò permette di assumere fra l’altro la funzione di traduttore e di poter facilitare la comunicazione interculturale; essere di sesso diverso, così la comunicazione diventa più ricca a secondo che l’interlocutore sia un uomo o una donna, permettendo in tal modo di sbloccare situazioni delicate. (Fonte: “Cultura e conflitti – Strategie di mediazione sociale e culturale” dell’Istituto Psicoanalitico per le ricerche sociali)

Migrante Termine generico che indica chi sceglie di lasciare il proprio paese per stabilirsi, temporaneamente o definitivamente, in un altro paese. Tale decisione, che ha carattere volontario anche se spesso è indotta da misere condizioni di vita, dipende generalmente da ragioni economiche, avviene cioè quando una persona cerca in un altro paese un lavoro e migliori condizioni di vita. (fonte: ACNUR Alto Commissariato delle Nazini Unite per i Rifugiati)


Multiculturalismo Multiculturalismo significa l’esistenza o la promozione dell’esistenza di culture differenti l’una accanto all’altra, abitualmente in un solo paese. Molte persone usano questo concetto quando parlano di un futuro antirazzista. Ma multiculturalismo può anche significare il reciproco isolamento delle culture. Alcuni razzisti credono in un tipo di multiculturalismo che è vicino al sistema dell’apartheid che esisteva in Sud Africa, dove differenti culture erano state separate in modo crudele ed ingiusto. (fonte: UNITED for intercultural action)

Non comunitario
Anziché extracomunitario, è preferibile invece usare il termine non co-munitario che si riferisce a tutte le persone che non fanno parte di uno dei 15 paesi dell’Unione Europea a prescindere dalla posizione economica del paese di provenienza ed ha un’accezione neutra.

Pregiudizio
Quando ti formi un’opinione su una persona, senza conoscerla, sulla base di supposte caratteristiche del gruppo cui ritieni la persona appartenga, allora stai esprimendo un pregiudizio. I pregiudizi sono idee complesse precostituite e presunte senza essere state verificate. Quando i pregiudizi prendono una forma permanente si parla di stereotipi. Quando qualcuno ha un pregiudizio, tenderà a prendere in considerazione solamente le cose che confermano le sue idee e così rafforzano il suo pregiudizio, e gli stereotipi in cui crede. (fonte: UNITED for intercultural action)

Protezione sussidiaria Vengono riconosciuti beneficiari di protezione sussidiaria quei cittadini extracomunitari o apolidi che, pur non presentando i requisiti per poter ottenere il riconoscimento dello status di rifugiato, hanno ugualmente esigenza di protezione internazionale, perché in caso di rimpatrio correrebbero un rischio oggettivo di danno grave, come la pena di morte, la tortura o altri trattamenti inumani o degradanti, o una minaccia grave ed individuale alla loro vita o alla loro persona a causa di una situazione di violenza generalizzata dovuta ad un conflitto armato interno al loro Paese o internazionale.
Le Commissioni Territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale concedono, in questi casi, un permesso di soggiorno per protezione sussidiaria, che ha durata triennale ed è rinnovabile ad ogni scadenza previa rivalutazione del caso. Anche ai titolari di protezione sussidiaria sono riconosciuti l’accesso al lavoro, il diritto al ricongiungimento familiare, all’assistenza sociale, all’assistenza sanitaria, al rilascio di un titolo di viaggio per stranieri. (fonte: Protezione civile)

Protezione umanitaria La protezione umanitaria, pur rispettando il principio di non refoulement sancito dalla Convenzione di Ginevra del 1951, esula dal concetto stesso di protezione internazionale. La protezione umanitaria riguarda le persone con gravi problemi di salute o provenienti da Paesi afflitti da catastrofi naturali, per le quali è impossibile procedere a un rimpatrio. Pur non riconoscendo loro lo status di rifugiato, né rilevando elementi che consentano di attribuire la protezione sussidiaria, si prende atto che un rinvio nel paese di origine o in un paese terzo comporterebbe la perdita delle opportunità di cura e di presa in carico che, invece, sono garantite in Italia. In tali casi, rilevando gravi motivi di carattere umanitario, la Commissione Territoriale decide di riconoscere la protezione umanitaria.
Il permesso di soggiorno per motivi umanitari ha la durata di un anno e può essere convertito in permesso di soggiorno per motivi di lavoro.
Ai titolari di protezione umanitaria è consentito: lavorare sul territorio italiano, accedere all’assistenza sanitaria e richiedere il rilascio di un titolo di viaggio per stranieri. (fonte: Protezione civile)

Razzismo È la credenza che alcune persone sono superiori perché appartengono ad una particolare razza. I razzisti definiscono una razza come un gruppo di persone con una stirpe comune. Distinguono le diverse razze in base a caratteristiche fisiche, come il colore della pelle e la struttura del capelli. Infatti, non ci sono differenze evidenti, e specialmente differenze significative che abbiano importanza. Recenti ricerche dimo-strano che la razza è un’entità immaginaria. La “razza” non ha basi biologiche. La parola “razzismo” è anche usata per descrivere comportamenti abusivi o aggressivi verso membri di una cosiddetta “razza inferiore”. Il razzismo assume differenti forme in differenti paesi, a seconda della storia, della cultura e di altri fattori sociali. Una forma relativamente nuova di razzismo chiamata alcune volte “differenziazione etnica o culturale” dice che tutte le razze o le culture sono uguali, ma che non dovrebbero mescolarsi per mantenere la loro originalità. Non c’è alcuna prova scientifica dell’esistenza di differenti razze. La biologia ha determinato una sola razza: la razza umana. (fonte: UNITED)

Razzismo istituzionalizzato è un nuovo termine usato per descrivere il pregiudizio di lunga durata e l’ineguaglianza di trattamento subiti da membri di comunità di migranti e di minoranze etniche in tutti i settori della vita pubblica. La prima sfida in qualsiasi azione per combattere il razzismo istituzionalizzato è assicurarsi che sia riconosciuto qualora si verifichi (as occurring). Questo significa analizzare le politiche e le pratiche esistenti a tutti i livelli della società, con una visuale che dia rilievo alle strutture e agli approcci discriminatori. A tal proposito il Forum dei Migranti fa appello a rappresentanti delle comunità di migranti e di minoranze etniche affinché siano coinvolti nello sviluppare appropriati sistemi di monitoraggio per identificare le politiche e le pratiche discriminatorie e nel designare strategie per correggere queste ineguaglianze (vd. Courier Forum Migrants Sett.-Ott-2000 n.1 pag.17)

Richiesta di protezione internazionale o richiesta di asilo La Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo riconosce all'art. 14 il diritto di cercare e di godere asilo dalle persecuzioni in altri paesi. Il comma 2 ne esclude l’invocazione quando l’individuo è ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite.
Il decreto legislativo del 19 novembre 2007 n. 251, che recepisce la direttiva europea n. 83 del 2004 introduce nell’ordinamento italiano un nuovo lessico: non si parla più di richiedente asilo, ma di “richiedente protezione internazionale”. L’esame delle richieste di riconoscimento spetta alle Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale, organi decentrati della Commissione nazionale per il diritto di asilo.
I richiedenti protezione internazionale hanno una condizione giuridica temporanea e un permesso di soggiorno valido 3 mesi, rinnovabile fino alla decisione sulla domanda. Hanno diritto all’assistenza sanitaria e sociale, possono svolgere attività lavorativa dopo 6 mesi dalla presentazione della domanda, se la decisione non è ancora stata presa, con rinnovo del permesso fino alla conclusione della procedura di riconoscimento dello status, e possono richiedere il patrocinio a spese dello Stato, nel caso di azioni di tutela giurisdizionale. Non possono lasciare l’Italia.
I minori hanno il diritto di accedere all’istruzione pubblica. (fonte: Protezione Civile)

Rifugiato è colui che "Temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, reli-gione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori dal Paese di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di que-sto timore, avvalersi della protezione di questo Paese; oppure che, non avendo una citta-dinanza e trovandosi fuori del Paese in cui aveva residenza abituale a seguito di siffatti avvenimenti, non può o non vuole tornarvi per il timore di cui sopra." (fonte: Convenzione di Ginevra, art.1 A, par.2). A differenza del migrante, il rifugiato non ha scelta: non può tornare nel proprio paese d’origine dove sarebbero in pericolo la sua sicurezza e la sua incolumità.

Sfollato Spesso usato come traduzione dell’espressione inglese Internally dispaced per-son (IDP). Per sfollato si intende colui che abbandona la propria abitazione per gli stessi motivi del rifugiato, ma non oltrepassa un confine internazionale, restando dunque all’interno del proprio paese. Ina altri contesti, si parla genericamente di sfollato come di chi fugge anche a causa di catastrofi naturali. (fonte: ACNUR Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati)

Tolleranza è il rispetto, l’accettazione e l’apprezzamento della ricca diversità del nostro mondo nelle culture, nelle forme d’espressione e nei modi di essere umani. Tolleranza è armonia nella differenza. È nutrita dalla conoscenza, dell’apertura mentale, dalla comuni-cazione e dalla libertà di pensiero, di coscienza e di fede. Tolleranza è essere se stessi senza imporre agli altri i propri punti di vista. Tolleranza è non arrendersi o cedere. Tolle-ranza è, soprattutto, un’attitudine concreta improntata al riconoscimento dei diritti umani e delle libertà fondamentali degli altri. La pratica della tolleranza non significa tollerare l’ingiustizia sociale o l’abbandono o l’indebolimento delle proprie convinzioni. (Fonte: UNITED)


Tratta di esseri umani Il reclutamento, trasporto, trasferimento, l'ospitare o l'accoglienza di persone, compreso lo scambio o il trasferimento del controllo sulle persone, attraverso la minaccia o l'uso della forza o altre forme di coercizione, di rapimento, frode, inganno, abuso di potere o di una posizione di vulnerabilità o tramite il dare o ricevere somme di denaro o vantaggi per ottenere il consenso di una persona che ha autorità su un'altra persona, con lo scopo dello sfruttamento. (Fonte: articolo 2 della direttiva CE sul Traffici di Esseri Umani)

Uguaglianza
è la situazione dell’essere uguali. Significa che nessuna persona conta più di un’altra, chiunque siano i suoi genitori, qualunque sia la sua posizione sociale. Naturalmente le persone non sono identiche per i loro interessi, le loro abilità e stili di vita, ma tali differenze non dovrebbero essere una ragione per negare gli uguali diritti di chiunque. Uguaglianza è avere gli stessi diritti e le stesse possibilità. Le persone devono avere uguali opportunità di avere successo nell’istruzione o nel lavoro, in base ai loro propri sforzi. Uguaglianza non significa che tutti devono essere trattati allo stesso modo. Se alcune persone hanno bisogno di un aiuto straordinario per avere uguali possibilità di avere successo, quell’aiuto speciale è giustificato. L’uguaglianza sarà una realtà soltanto quando le persone avranno la stessa facoltà di accedere ad un alloggio, alla sicurezza sociale, ai diritti civili e alla cittadinanza (Fonte: UNITED).