giovedì 26 luglio 2012

I Kasana Mystic: musica ivoriana a Rieti cuore piccante

I Kasana Mystic, gruppo di percussioni e canti della Costa d'Avorio si è esibito questa sera giovedì 26 luglio 2012 nella cornice di Largo San Giorgio all'interno delle iniziati di Rieti cuore piccate, fiera campionaria mondiale del peperoncino.

I Kasana Mystic a Rieti cuore piccante
Kasana Mystic gruppo di percussioni e canto della Costa d'Avorio si sono esibiti questa sera giovedì 26 luglio 2012 dalle 19.30 nella cornice delle Officine Fondazione Varrone a Largo San Giorgio a Rieti, ospiti della giornata di apertura di Rieti cuore piccante. I due artisti Kassis e Anatole Tah si sono esibiti in canzoni della tradizione ivoriana portando suggestioni africani nella bella cornice delle Officine Varrone.

Alla seconda edizione Rieti cuore piccante è una Fiera campionaria mondiale del peperoncino e mostra mercato dei prodotti tipici al peperoncino che porta un bagno di folla nel centro di Rieti dal 26 al 29 luglio 2012.


Sono 600 i metri quadrati di superficie sotto le volte del Palazzo Papale dove vengono esposte ben 700 varietà di peperoncino rappresentanti i cinque continenti. Sei piazze del centro storico per l'esposizione degli stand dei prodotti tipici al peperoncino italiani e stranieri. Mostre, convegni e spettacoli con ospiti italiani e internazionali.


Il programma degli spettacoli prevede altre esibizioni interculturali nel corso dei tre giorni di festa in particolare di artisti messicani e ghanesi, oltre ad artisti italiani.

Informazioni


Kasana Mystic
https://www.facebook.com/kasana.mystic


Rieti cuore piccante
Sede Operativa (Largo Cairoli, 12 - 02100 Rieti)

Tel./Fax 0746 202410 - 345 8250519  - 348 6803172
Sede Legale (Via dei Lauri, 10 - 02100 Rieti)
Sito internet: http://www.rieticuorepiccante.it
Email: info@rieticuorepiccante.it

venerdì 20 luglio 2012

Il ricordo di Daniel Tewelde a due anni dalla sua scomparsa

Ricorre oggi il secondo anniversario della morte del giovane Daniel Tewelde, 22enne rifugiato eritreo trovato morto in un bosco di Cantalice (Rieti) il 20 giugno 2010. Molti sono i punti oscuri delle circostanze che avvolgono la morte di Daniel.

Daniel Tewelde
Sono passati due anni da quando il 20 luglio del 2010 il corpo esanime di Daniel Tewelde, giovane rifugiato eritreo, è stato ritrovato in un bosco nel comune di Cantalice (Rieti), a poca distanza da quella che negli ultimi due anni di vita era diventata la sua casa.

Daniel è stato ritrovato la mattina del 20 luglio 2010 in ginocchio con un laccio intorno al collo legato ad un ramo poco più in alto. In tasca aveva un biglietto scritto nella sua lingua. Dopo averlo a lungo cercato, gli amici hanno avvistato il motorino di Daniel sul ciglio della strada e addentrandosi appena dentro il bosco hanno trovato il suo corpo senza vita. L’ultimo giorno in cui Daniel è stato visto vivo è giovedì 15 luglio, molti dei suoi amici hanno parlato di una sua forte preoccupazione legata al suo lavoro.

Daniel Tewelde era arrivato in Italia, dopo aver attraversato il Mediterraneo a bordo di un’imbarcazione, a Lampedusa nell’ottobre del 2008 e insieme ad altri 100 profughi era stato portato a Rieti come richiedente asilo. Da allora fino alla sua morte Cantalice era diventata la sua casa. Aveva stabilito buoni rapporti con i vicini e lavorava presso l’azienda Fratelli Aguzzi. La sua richiesta d’asilo era stata rifiutata e aveva presentato ricordo nella speranza di vedersi riconosciuto lo status di rifugiato.

"Questo nostro fratello ci aveva onorato con la sua presenza qui a Cantalice, dove aveva conquistato la fiducia di tanti nostri concittadini." Con queste parole lo aveva ricordato, pochi giorni dopo la sua scomparsa, il dottor Paolo Patacchiola, Sindaco di Cantalice che si è fatto carico delle spese funebri.

Ultimo saluto a Daniel Tewelde

In un calda mattinata il 23 luglio 2010 i parenti, gli amici della comunità eritrea, gli amici italiani, il Sindaco e i cittadini di Cantalice, i colleghi di lavoro, gli operatori che si erano occupati di Daniel al suo arrivo a Cantalice, i rappresentanti dell’ARI onlus, della Caritas, di Cittadinanzattiva si erano stretti intorno al feretro di Daniel quasi a volerlo abbracciare.

La cerimonia funebre è stata tenuta in Eritreo e in Italiano e alle preghiere si sono alternate le testimonianze. È intervenuto anche Paolo Patacchiola, Sindaco del Comune di Cantalice, nelle sue parole commosse ha ricordato come Daniel si sia conquistato la stima e il rispetto di tutti, ha espresso il suo cordoglio ai familiari del ragazzo e ha testimoniato lo spirito di solidarietà di Cantalice nell’accogliere la piccola comunità eritrea che si è formata e che ha saputo ben integrarsi.

Daniel era stato cresciuto dai nonni come un gioiello, amato dai genitori, primo figlio, arrivato in Europa per cercare fortuna, per cercare una vita migliore per sé e per i suoi cari. Ai piedi di un albero purtroppo tutti i suoi sogni si sono arrestati.

L'ARI onlus vuole commemorare la scomparsa di Daniel, tenerne vivo il ricordo e dimostrate vicinanza alla sua famiglia.