martedì 14 giugno 2011

La Caritas sfratta i rifugiati

Se ne occupa direttamente o ne affida la gestione alla Caritas, in ogni caso il Comune di Rieti non è in grado di gestire l’accoglienza e l’integrazione dei rifugiati. Per ridiscutere la politica di integrazione del nostro territorio chiederemo al Prefetto la convocazione del Consiglio territoriale per l’integrazione.

È di pochi giorni fa il comunicato stampa con il quale la Caritas dava i numeri del progetto Sprar per l’accoglienza e l’integrazione di rifugiati e richiedenti asilo in vista del 20 giugno Giornata internazionale dei rifugiati, e oggi dalla stampa locale emerge un clamoroso caso di mala gestione. Alcuni cittadini somali di un progetto di accoglienza gestito dall’associazione Il Samaritano, che fa capo alla Caritas, non sono stati seguiti adeguatamente e ora si ritrovano ad occupare abusivamente una casa della parrocchia Sant’Agostino.

Questa spiacevole situazione si aggiunge a quella verificatasi il 14 aprile 2009 quando alcuni rifugiati accolti dal Comune di Rieti e dalla Provincia di Rieti si sono ritrovati per la disperazione a manifestare sotto la Prefettura e a bloccare la strada nel viale davanti alla stazione.

Anche l’ARI onlus è stata vittima nell’aprile del 2009 della mala gestione del Comune di Rieti, che non è stato in grado di gestire l’uscita dal progetto di accoglienza di 22 profughi accolti in 3 centri di accoglienza messi a disposizione dall’ARI onlus e assistiti dal Comune di Rieti e dalla Caritas. Alla fine del progetto il Comune di Rieti è sparito e l’ARI onlus si è ritrovata con 7 rifugiati che occupavano il centro di accoglienza. Senza risorse economiche l’ARI onlus ha dovuto farsi carico dei forti costi derivanti dalla presenza dei rifugiati abbandonati dal Comune di Rieti.

Per noi dell’ARI onlus lo sfratto della Caritas a carico di quattro cittadini somali non è una sorpresa e ne vediamo l’origine nell’errore che il Comune di Rieti ha fatto nell’affidare alla Caritas, che non aveva alcuna esperienza in materia, la gestione di un problema delicato e complesso. L’ARI onlus ha gestito il progetto Sprar del Comune di Rieti dal 2001 al  giugno 2008 e in quel periodo non si sono mai verificati episodi di questo tipo. Nel 2008 il Comune ha deciso di togliere il progetto all’ARI onlus senza motivazione e senza neanche comunicarlo né ufficialmente né in modo informale. Il progetto è poi stato gettato sulla Caritas, che non aveva mai manifestato l’intenzione di gestirlo e che non aveva alcuna esperienza in materia.

Il reale problema e il nocciolo della questione secondo l’ARI onlus è la politica di integrazione che si attua sul nostro territorio pronto ad accogliere richiedenti asilo e profughi salvo poi non essere in grado di gestire la fase più difficile ossia l’integrazione e l’uscita dal progetto di accoglienza. Per questa ragione chiederemo al Prefetto di porre questo argomento all’ordine del giorno nel prossimo Consiglio territoriale per l’immigrazione.