sabato 31 luglio 2010

Chi l’ha visto? Il Regolamento comunale per l’assistenza economica

Comune di Rieti

È stato approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale di Rieti il 1° luglio del 2005, ma in quanti conoscono il Regolamento comunale per l’assistenza economica? Eppure in 17 pagine e 27 articoli il Regolamento disciplina l’erogazione dell’assistenza economica da parte del Settore Socio-Assistenziale del Comune di Rieti stabilendo: come presentare le domande di assistenza; come le domande devono essere esaminate; quali tipi di aiuto possono essere erogati e in quale quantità; prevedendo persino una graduatoria con tanto di criteri per stilarla; prevedendo infine la possibilità di presentare ricorso se non si è soddisfatti del tipo di aiuto ricevuto.

Per molte persone che presentano una richiesta di intervento ai Servizi Sociali del Comune di Rieti, riuscire ad ottenere una risposta, sia positiva che negativa, si rivela un’odissea. Capire se si ha diritto ad un aiuto, a quale tipo di aiuto, per quanto tempo e in che misura a volte è addirittura impossibile. Quali siano i criteri secondo cui alcune persone vengono sostenute e altre no non è affatto chiaro. È forse per risolvere questi punti che nel 2005 il Consiglio Comunale di Rieti ha approvato il Regolamento per l’assistenza economica, sarebbe quindi ragionevole iniziare ad applicarlo in ogni suo punto e, ancor prima, a farlo conoscere a tutte le persone che presentano o vogliono presentare una richiesta di intervento.

giovedì 29 luglio 2010

A Bocchignano un corso per assistenti familiari

Sono aperte le iscrizioni al bando per l’ammissione di 16 allievi al corso di formazione professionale per Assistenti familiari organizzato dalla Cooperativa Socialie FOLIAS nell’ambito del progetto Azimut. Il corso, che si terrà a partire da settembre, è gratuito ed è riservato a stranieri presenti nel territorio della provincia di Rieti e in particolare a:
  • Adulti migranti extracomunitari e neocomunitari (con priorità alle donne) inoccupati e/o disoccupati e residenti o domiciliati nella Provincia di Rieti, in regola con le norme in materia di immigrazione;
  • Soggetti migranti rifugiati politici e richiedenti asilo.

Il corso, della durata di 330 ore, di cui 120 di tirocinio, sarà svolto presso la sede di Bocchignano (Montopoli Sabina, provincia di Rieti) in via Borgo 21. Le iscrizioni sono aperte fino al 27 agosto 2010 e possono essere effettuate presso i due sportelli di orientamento attivati dal progetto:

Montopoli di Sabina, presso il Centro di Aggregazione Giovanile MonTube in via Roma 35
Martedì 16.00-20.00
Venerdì 9.00-13.00

Forano, presso il Centro di Aggregazione Giovanile in via del Passeggio 9
Lunedì 9.00-13.00
Giovedì 16.00-20.00

mercoledì 28 luglio 2010

Nella Bassa Sabina nasce l’Anagrafe del Terzo Settore

Creare un’Anagrafe del Terzo Settore, è questo l’obiettivo del Distretto sociale Bassa Sabina (Distretto Mirtense RI2) della provincia di Rieti e per raggiungerlo tutti gli organismi del Terzo Settore (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, ecc.) che operano sul territorio sono chiamati a compilare una scheda di adesione da inviare tramite email Ufficio Piano.

L’Anagrafe del Terzo Settore sarà pubblicata sul sito internet del Distretto Bassa Sabina, creato per consentire ai cittadini di conoscere i servizi erogati, la modalità di accesso, i dati, l’organizzazione, i recapiti di uffici e operatori del Distretto. Agli operatori è consentito inoltre un accesso riservato al sito.

venerdì 23 luglio 2010

A Cantalice l’ultimo saluto a Daniel Tewelde

Daniel Tewelde

In tanti questa mattina nel cimitero di Cantalice (Rieti) hanno voluto portare l’ultimo saluto al giovane Daniel Tewelde, 22enne rifugiato eritreo trovato morto in un bosco di Cantalice (Rieti) lo scorso 20 luglio.

In un calda mattinata di luglio i parenti, gli amici della comunità eritrea, gli amici italiani, il Sindaco e i cittadini di Cantalice, i colleghi di lavoro, gli operatori che si erano occupati di Daniel al suo arrivo a Cantalice, i rappresentanti dell’ARI onlus, della Caritas, di Cittadinanzattiva si sono stretti intorno al feretro di Daniel quasi a volerlo abbracciare.

La cerimonia funebre è stata tenuta in Eritreo e in Italiano e alle preghiere si sono alternate le testimonianze. È intervenuto anche Paolo Patacchiola, Sindaco del Comune di Cantalice, nelle sue parole commosse ha ricordato come Daniel si sia conquistato la stima e il rispetto di tutti, ha espresso il suo cordoglio ai familiari del ragazzo e ha testimoniato lo spirito di solidarietà di Cantalice nell’accogliere la piccola comunità eritrea che si è formata e che ha saputo ben integrarsi.

Da qui in Italia è difficile riuscire ad immaginare il dolore che invade in questi giorni i familiari di Daniel, cresciuto dai nonni come un gioiello, amato dai genitori, primo figlio, arrivato in Europa per cercare fortuna, per cercare una vita migliore per sé e per i suoi cari. Ai piedi di un albero purtroppo tutti i suoi sogni si sono arrestati. Ai suoi familiari l’ARI onlus vuole esprime le più sentite condoglianze.

Una cugina e un cugino di Daniel, gli unici parenti presenti in Italia che hanno avuto la possibilità di partecipare alle esequie, a nome dei nonni, dei genitori e dei fratelli di Daniel hanno espresso la volontà di rimpatriare la salma e di fare luce sulle ultime ore di vita del ragazzo. Secondo i cugini infatti Daniel non può aver scelto di suicidarsi e molti sono gli elementi che lasciano tanti interrogativi su una morte che appare ancora misteriosa.

Ci auguriamo che la Procura di Rieti, che sta indagando sull’accaduto, faccia chiarezza, percorrendo ogni strada che possa portare a scoprire che cosa ha causato la fine di una giovane e preziosa vita.

Ora il corpo di Daniel Tewelde riposa nel cimitero di Cantalice e il suo sorriso rimarrà nel cuore di tutti quello che lo hanno conosciuto.

giovedì 22 luglio 2010

Domani le esequie del giovane Daniel Tewelde

Daniel Tewelde
Si terranno domani mattina alle 10, nella cappella del cimitero di Cantalice (Rieti), le esequie del giovane Daniel Tewelde, 23enne rifugiato eritreo trovato morto in un bosco di Cantalice lo scorso 20 luglio. Alla cerimonia di rito ortodosso parteciperanno i parenti, gli amici, la comunità eritrea di Rieti e l’ARI onlus a nome di tutti gli stranieri di Rieti e provincia. Anche il Sindaco del Comune di Cantalice ha assicurato la sua presenza. Daniel Tewelde sarà tumulato nel cimitero di Cantalice, con la possibilità successivamente per i familiari di rimpatriare la salma.

Il feretro è stato trasportato questa mattina, dall’ospedale di Rieti al cimitero di Cantalice, accompagnato da un piccolo corteo composto dall’ARI onlus insieme ad alcuni amici.

Come annunciato dal Sindaco Patacchiola, è il Comune di Cantalice fino ad ora a farsi carico delle spese funebri.

Ieri pomeriggio i parenti di Daniel presenti in Italia sono arrivati a Rieti, dove il loro dolore ha incontrato una comunità eritrea locale ancora sconvolta per la prematura scomparsa di un ragazzo che da tutti, Italiani e non, viene descritto come una persona amabile, un lavoratore, un ragazzo schivo ma dolce.

L’ARI onlus fa appello a tutti quanti conoscevano Daniel perché partecipino alla cerimonia funebre di domani mattina e gli portino un ultimo saluto.

Il Comune di Cantalice sosterrà le spese di sepoltura del giovane Daniel Tewelde


L’amministrazione comunale di Cantalice farà tutto il necessario per dare degna sepoltura a questo nostro fratello che ci aveva onorato con la sua presenza qui a Cantalice, dove aveva conquistato la fiducia di tanti nostri concittadini.  L’amministrazione, per quello che può, sosterrà le spese per un eventuale rimpatrio della salma.”
Questo è quanto dichiarato il dottor Paolo Patacchiola, Sindaco del Comune di Cantalice in un’intervista rilasciata ai microfoni dell’ARI onlus parlando di Daniel Tewelde il giovane rifugiato eritreo trovato morto in un bosco di Cantalice la mattina del 20 luglio.
Secondo il Sindaco di Cantalice, commosso nel ricordo, Daniel era un ragazzo perfettamente integrato, stimato e rispettato da tutti nella comunità di locale per il suo modo di essere rispettoso ed educato. Il Sindaco ha voluto anche esprimere la sua vicinanza solidale a quanti conoscevano Daniel e alla sua famiglia.
Nel corso dell’intervista il Sindaco di Cantalice ha anche ricordato il progetto di reinsediamento Oltremare, guidato dal Ministero dell’Interno, in collaborazione con il CIR e la Provincia di Rieti, e con il sostegno dell’Acnur. Grazie al progetto Oltremare sono state ospitate a Cantalice per 1 anno 36 donne eritree rifugiate perseguitate nel loro paese, ex detenute nel campo di Misratah in Libia. “Anche in quell’occasione – ha affermato il Sindaco Patacchiola - ho avuto modo di conoscere persone bravissime, squisite che soffrivano per il loro stato,per la loro condizione di vita che erano costrette a condurre. Però ho avuto modo anche di poter riscontrare uno spirito di accoglienza nel mio paese che forse, prima dell’esperienza di questo progetto, era un po’ più titubante e riservato. Invece le rifugiate sono state accolte benissimo, integrate, abbiamo anche organizzato feste e abbiamo partecipato a tante iniziative insieme a loro.”

mercoledì 21 luglio 2010

Misteriose le circostanze della morte del giovane rifugiato Daniel Tewelde

Si chiamava Daniel, aveva 23 anni e in Italia, dove cercava un futuro, ha trovato la morte. La vita di Daniel Tewelde, eritreo in cerca di asilo, si è fermata in un bosco di Cantalice, in provincia di Rieti, poco distante da quella che negli ultimi due anni era diventata la sua casa. Molti sono i punti oscuri che avvolgono le circostanze della morte di Daniel, che secondo gli inquirenti sarebbe avvenuta almeno tre giorni fa. La prima ipotesi avanzata dagli inquirenti sarebbe il suicidio, ma l’autopsia e le indagini dovranno fare chiarezza e rispondere ai mille interrogativi che gli amici, i vicini e le persone che hanno ritrovato il cadavere continuano a porsi.

Daniel è stato ritrovato la mattina del 20 luglio in ginocchio con un laccio intorno al collo legato ad un ramo poco più in alto. In tasca aveva un biglietto scritto nella sua lingua. Dopo averlo a lungo cercato, gli amici hanno avvistato il motorino di Daniel sul ciglio della strada e addentrandosi appena dentro il bosco hanno trovato il suo corpo senza vita. L’ultimo giorno in cui Daniel è stato visto vivo è giovedì 15 luglio, molti dei suoi amici hanno parlato di una sua forte preoccupazione legata al suo lavoro.

Daniel Tewelde era arrivato in Italia, dopo aver attraversato il Mediterraneo a bordo di un’imbarcazione, a Lampedusa nell’ottobre del 2008 e insieme ad altri 100 profughi era stato portato a Rieti come richiedente asilo. Da allora fino alla sua morte Cantalice era diventata la sua casa. Aveva stabilito buoni rapporti con i vicini e lavorava presso l’azienda Fratelli Aguzzi. La sua richiesta d’asilo era stata rifiutata e aveva presentato ricordo nella speranza di vedersi riconosciuto lo status di rifugiato.

Noi dell’ARI onlus vogliamo esprimere le nostre condoglianze alla famiglia di Daniel, ai suoi amici, alla comunità eritrea di Rieti e vogliamo dar voce al dolore che accompagna la scomparsa di una giovane vita. Ci auguriamo poi che le indagini siano condotte dai Carabinieri di Rieti in modo accurato per poter realmente conoscere la verità sulla morte di Daniel.

sabato 17 luglio 2010

La guida alla casa della Provincia di Rieti


Viene diffusa in questi giorni dalla Provincia di Rieti la “Guida alla casa per cittadini stranieri nella provincia di Rieti”. Stampata in 1.500 copie, la guida è scritta in Italiano, Inglese, Francese, Rumeno, Ucraino, Albanese e Arabo.

La guida è stata realizzata dalla Provincia di Rieti nell’ambito del progetto “To Welcome – raggruppamento di azioni volte ad affrontare il macro problema dei fenomeni di marginalità e di discriminazione dei migranti in ambito alloggiativo” di cui è titolare il Comune di Rieti. Come partner del progetto, la Provincia a seguito di un bando pubblico, ha affidato la realizzazione della guida alla Q.S.E. Management System s.r.l. con l’ausilio della Società Cooperativa Sociale Il Gabbiano per un importo di 16 mila euro.

La guida, che si propone di diffondere informazioni sul sistema alloggiativo italiano, sugli strumenti di tutela contro la discriminazione e di sensibilizzare la società di accoglienza, è suddivisa in sei sezioni:
  1. L’affitto;
  2. L’Edilizia Residenziale Pubblica;
  3. Le soluzioni abitative temporanee;
  4. Comprare casa;
  5. Vivere in condominio;
  6. Guida anti-discriminazioni.
Al termine della guida è riportato un indirizzario delle associazioni, degli enti e delle istituzioni che offrono informazioni e assistenza agli stranieri.

Alcune copie della guida sono disponibili presso la sede dell’ARI onlus a Rieti in via Flavio Sabino 25. La guida, distribuita dal CDS - Centro di Servizi per l’Immigrazione della Provincia di Rieti, è a disposizione anche presso la Prefettura, la Questura, l’Asl, i Comuni e le associazioni.

Il progetto To Welcome
To Welcome è un progetto del Comune di Rieti, i partner nella realizzazione sono la Provincia di Rieti e l’Osservatorio sul Razzismo e le Diversità M.G. Favara dell’Università Roma Tre.
Il progetto ha l’obiettivo di contrastare fenomeni di marginalità abitativa e di discriminazione verso i migranti nel territorio reatino attraverso 4 azioni: la creazione di un Centro di Pronta Accoglienza; l’istituzione di un Fondo di Solidarietà; la pubblicazione di una guida sulla casa e sulla tutela contro la discriminazione; l’attività di monitoraggio e di valutazione; infine l’attività di sensibilizzazione.
Il progetto è durato quasi 2 anni, iniziato nel settembre del 2008, la conclusione è stata annunciata in occasione del convegno conclusivo del 24 giugno scorso. La coordinatrice del progetto è stata, per il Comune di Rieti, Anna Laura Cugia che ha svolto il suo importante ruolo operando a quanto pare nell’ombra, infatti non  è mai apparsa pubblicamente, non ha mai rilasciato dichiarazioni pubbliche, non è mai stata menzionata pubblicamente dai partecipanti al progetto e non è stato consentito all’ARI onlus di incontrarla per poter parlare con lei del progetto.
Con un costo totale di 314.540,00 euro, il progetto To Welcome è stato finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per 242.000,00 euro con il Fondo per l’inclusione sociale degli immigrati (annualità 2007) e per i rimanenti 72.540,00 euro è stato cofinanziato dal Comune di Rieti.

martedì 13 luglio 2010

Ci siamo trasferiti



Ci siamo trasferiti. L'ARI onlus ha spostato la propria sede operativa nella sede legale dell'associazione, la sede storica di via Flavio Sabino 25 a Rieti. E' qui che dalla metà degli anni 90 accogliamo gli stranieri e le loro storie. Se le difficoltà che abbiamo incontrato negli ultimi anni ci hanno portato a tornare alle nostre origini, è per essere ancora come sempre un punto di riferimento per gli stranieri. Info: 329 9578719 - email: cfi-ari@libero.it. Orario: 11-13 e 17-19


Il Comune di Rieti cerca 3 case in affitto per famiglie di etnia Rom



Tre case in affitto a Rieti per accogliere alcuni nuclei familiari di etnia Rom, le cerca il Comune di Rieti attraverso un avviso pubblico che scade il 23 luglio 2010.

Dall’avviso pubblicato sul sito del Comune di Rieti il 2 luglio scorso si apprende che “il Sindaco del Comune di Rieti ed il Commissario Delegato per l’emergenza nomadi nel territorio della Regione Lazio hanno deciso la realizzazione di un progetto denominato Rieti Accoglie”.

L’Assessore alle Politiche Sociali e il Dirigente del Settore fanno sapere attraverso l’avviso che “è prevista l’offerta ai nomadi di soluzioni abitative unitamente all’erogazione di assistenza sociale, scolastica e di orientamento al lavoro”.

Gli alloggi, che non dovranno superare i 75/110 mq, sia ammobiliati che non, ospiteranno nuclei familiari composti da 4-5 persone ciascuno e dovranno rispettare una serie di parametri elencati nel dettaglio dell’avviso. La locazione durerà fino al 31 dicembre di quest’anno, prorogabile al 31 dicembre del prossimo anno.
Le proposte di affitto “saranno valutate a cura del Settore Socio-Assistenziale del Comune di Rieti che per tale attività potrà avvalersi di tecnici appartenenti ad altri uffici comunali”.

Leggendo l’avviso abbiamo riscontrato un’incongruenza, infatti l’avviso pubblico è datato 05/07/2010, ma la data di pubblicazione sul sito del Comune di Rieti è del 02/07/2010.

Il progetto “Rieti accoglie”
Nella provincia di Rieti abbiamo già sentito parlare di questo progetto annunciato diversi mesi fa dal Presidente della Provincia Melilli. Più recentemente la Provincia e la Prefettura di Rieti hanno portato avanti una serie di incontri nei distretti del territorio provinciale per presentare ai Sindaci gli obiettivi, i contenuti e le condizioni del progetto. Quel che è trapelato è che in tutta la provincia di Rieti dovrebbe essere accolto un totale di 150 persone di etnia Rom e che il Commissario per l’emergenza nomadi metterebbe a disposizione dei Comuni fino a 800 euro al mese per l’integrazione di ciascuna persona.

Qualcosa di nuovo
La modalità di ricerca di alloggi in affitto per i propri utenti attraverso un avviso pubblico è completamente nuova per l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Rieti. Ci auguriamo quindi che questo sia il primo di una serie di avvisi che l’Assessorato alle Politiche Sociali utilizzerà per reperire alloggi:
  • per i bisognosi che ad oggi sono alloggiati negli alberghi;
  • per i centri di accoglienza per migranti e rifugiati;
  • per i bisognosi che non riescono a trovare un alloggio poiché non sono in grado di dare garanzie ai proprietari, o di pagare la caparra;
  • per i bisognosi senza fissa dimora.

L’ARI onlus continuerà a seguire l’andamento del progetto “Rieti accoglie”, cercheremo infatti di capire: quanti sono i fondi destinati dal Commissario per l’emergenza nomadi; se il Comune di Rieti cofinanzierà il progetto; chi si occuperà della realizzazione del progetto; e se le famiglie accolte saranno assistite efficacemente. Terremo informati tutti gli interessati attraverso il nostro blog.

Clicca qui per aprire il link all’avviso pubblico del Comune di Rieti.

sabato 3 luglio 2010

Nessun finanziamento per 2 anni nel Lazio per le politiche di integrazione, 73 posti di lavoro persi nel reatino


Aumentano gli stranieri e la nuova giunta della Regione Lazio si trova a dover fare i conti con una decisione della precedente amministrazione, che ha deciso che per 2 anni non saranno più finanziati gli interventi per l’integrazione degli stranieri (previsti dal Decreto Legislativo n°286 del 1998), vale a dire circa 9 milioni di euro l’anno. Con la chiusura di tanti progetti sono moltissimi i posti di lavoro che si perdono.
Il taglio della precedente giunta della Regione Lazio, che si riferisce alla quota regionale degli esercizi finanziari 2008 e 2009 del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (FNPS), si quantifica nella provincia di Rieti in una perdita di circa 750 mila euro all’anno per 2 anni e di circa 73 posti di lavoro. Eppure la presenza degli stranieri continua ad aumentare in tutto il Lazio e si attesta nella provincia di Rieti sulle 10 mila unità.

La giunta Polverini ha la possibilità di invertire la rotta e può farlo annullando la decisione della precedente giunta e riprendendo a finanziare i progetti per l'integrazione a partire dai fondi 2009 del FNPS, che non sono ancora stati assegnati.

venerdì 2 luglio 2010

Nessun progetto nella provincia di Rieti è stato finanziato dal Fei


Dopo che la Regione Lazio ha tagliato completamente i finanziamenti per i progetti per l'integrazione degli stranieri (di cui al D.L.286/98), alla provincia di Rieti non arriveranno neanche i finanziamenti del FEI (Fondo Europeo per l’integrazione di Cittadini di Paesi Terzi). Da alcuni giorni infatti il Ministero dell'Interno ha pubblicato le graduatorie relative ai fondi del 2009 e nessuno dei progetti presentati nella provincia di Rieti è stato finanziato. Questo crollo nei finanziamenti ha la conseguenza di depauperare il territorio da servizi fondamentali per l'integrazione degli stranieri: corsi di Italiano, sportelli informativi, mediazione interculturale, centri d'accoglienza. D'altra parte, come è ben noto, molte persone hanno perso il loro posto di lavoro garantito per anni grazie ai finanziamenti dei progetti in favore degli stranieri.

L'ARI onlus ha partecipato il 30 giugno 2010 ha partecipata al convegno “Nuove sfide per l’integrazione” svoltosi a Roma presso la Sala Conferenze del Palazzo del Viminale e organizzato dal Ministero dell'Interno a conclusione del secondo anno di programmazione del Fei.

Nel corso del convegno, anche su sollecitazione dei progetti territoriale, sia di quelli finanziati che di quelli non ammessi a finanziamento, i rappresentanti del Ministero dell'Interno si sono espressi in favore di un impegnato a finanziare, con l'annualità 2010 del Fei, un numero maggiore di progetti che avranno necessariamente costi inferiori. Al territorio della provincia di Rieti toccherà il compito di saper coordinare e valorizzare le competenze dei diversi enti istituzionali e del terzo settore, solo un partenariato forte ed unito che sappia superare i particolarismi territoriali può offrire la possibilità che almeno un progetto venga finanziato con l'annualità 2010 del Fei. La sola possibilità di successo secondo l'ARI onlus è quella di presentare un unico progetto, che preveda un'ampia e differenziata partecipazione di enti locali e di organismi del terzo settore, che si estenda a tutto il territorio provinciale e che sia contenuto nei costi. Ci auguriamo che il Consiglio Territoriale per l'Immigrazione di Rieti sappia svolgere la sua funzione di monitoraggio e di concertazione in questo senso.

Al termine del convegno Eastwood Edo Ihaza, coordinatore dell'ARI onlus, ha intervistato il Prefetto Angelo Malandrino, Ministero dell’Interno, Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, Direzione Centrale per le Politiche dell’Immigrazione e dell’Asilo, che ha tracciato un primo bilancio sulla gestione italiana del FEI (Fondo Europeo per l’integrazione di Cittadini di Paesi Terzi), sui progetti selezionati e sulle prospettive di collaborazione interministeriale

giovedì 1 luglio 2010