mercoledì 1 settembre 2010

Un centro di pronta accoglienza, ne ha bisogno la provincia di Rieti

Persone socialmente fragili, disoccupati, rifugiati, persone con protezione umanitaria, immigrati, ex detenuti, alcolisti, tossicodipendenti, ma anche donne maltrattate, tutti alle prese con patologie dell’esclusione e dell’emarginazione sociale, o pesanti forme depressive.  Un suicidio e un tentato suicidio nell’ultimo anno tra rifugiati e persone con protezione umanitaria. Senza fissa dimora che pernottano dentro la stazione, che hanno fatto della loro automobile la loro casa, che riescono a trovare un riparo solo grazie all'ospitalità temporanea tra connazionali solidali , altre  che non riescono a provvedersi l’indispensabile (cibo e un tetto), rischio di comportamenti socialmente devianti e autolesionisti. È questo il fosco quadro tracciato sulla situazione del disagio sociale nella provincia di Rieti dalle associazioni Cittadinanzattiva Rieti, Coordinamento Rifugiati ed Immigrati Rieti, PosTribù, Amnesty International Rieti e Germogli Toffia in una lettera aperta, che riceviamo e pubblichiamo, indirizzata alla Prefetta di Rieti Chiara Marolla, al Presidente della Provincia Fabio Melilli, ai Sindaci dei Comuni della provincia di Rieti, al Questore di Rieti Carlo Casini e al Direttore Generale della ASL di Rieti Adalberto Festuccia.
Le associazioni chiedono con urgenza la convocazione di un incontro per analizzare in modo puntuale la situazione e per confrontarsi sulle misure sociali da adottare con immediata operatività.
Già si indicano, nella lettera, alcune possibili soluzioni: creazione di centri di pronta accoglienza e di protezione, misure di sostegno all’alloggio, di reinserimento socio-economico e di prevenzione dell’esclusione.
Nella lettera viene segnalato in particolare il caso del Comune di Rieti che ricorre a strutture alberghiere per risolvere situazioni di disagio alloggiativo con costi esorbitanti, come è facile immaginare. Secondo le associazioni infatti il Comune di Rieti spende più di 40 euro a persona al giorno per molti mesi , ma per “insuperabili ragioni burocratiche” non riesce a trovare alloggi in affitto a costi infinitamente inferiori.
Facendo i conti con i dati forniti nella lettera, ogni persona costa ad un bilancio comunale completamente in rosso ben 1.200 euro al mese ed è banale riconoscere che 4 persone con un importo di 4.800 euro, che ora viene speso in un solo mese, potrebbero pagare un affitto più che dignitoso per molti mesi. Senz’altro l’accoglienza in albergo non è un tipo di sostegno ammesso dal Regolamento comunale sull’assistenza economica, quindi l'assistenza di queste persone sarà forse finanziata con uno specifico progetto e  con un relativo capitolo di bilancio. A questo punto è importante sapere quante sono le persone assistite dal Comune di Rieti e ospitate nelle locali strutture alberghiere e conoscere qual è la spesa che l’amministrazione comunale deve affrontare per un intervento così poco razionale.

Come forte monito, nell’oggetto della lettera è riportato l’articolo 3 della Costituzione Italiana sulla pari dignità e l’eguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge.

Pubblichiamo di seguito il testo integrale della lettera aperta.


Ecc.mo  PREFETTO Provincia di Rieti
Presidente Provincia di Rieti
Sindaci Comuni della Provincia di Rieti
Questore di Rieti
Direttore ASL Rieti
Oggetto:
*Art. 3 (Costituzione Italiana)
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
              
CENTRO DI ACCOGLIENZA  SOCIALE PER LA SICUREZZA E LA DIGNITÁ DELLE PERSONE  FRAGILI.

            Ecc.mo Prefetto,
            gentili Referenti in indirizzo,

è sotto gli occhi di tutti il notevole aumento di un disagio sociale che colpisce sempre più anche parte di popolazione un tempo ritenuta “immune da problemi”, sia per effetto della grave crisi economica internazionale e nazionale, che per effetto delle grandi ondate migratorie dai Paesi oppressi da questo modello di sviluppo o colpite dalla tragedia della guerra.
   Non di rado ormai, a Rieti, si trovano persone che sono costrette a pernottare, anche in pieno inverno, all’interno della stazione ferroviaria, e  mentre alcuni fanno della loro automobile l’unica casa possibile, altri sono costretti a mendicare un’ospitalità per brevi periodi da amici o connazionali già, loro, in precarie condizioni. Nel frattempo, in un solo anno, abbiamo avuto un suicidio ed un tentato suicidio tra i giovani rifugiati politici e per ragioni umanitarie, dove si riscontra ormai un alto tasso di forme depressive.
Si tratta, quindi, di persone socialmente fragili -disoccupati, rifugiati politici e per ragioni umanitarie (sinora almeno 11, tra i cosiddetti “casi Dublino”), immigrati, ex detenuti, alcoolisti, tossicodipendenti, ma anche donne maltrattate (almeno 3 donne, oggi ospitate in centri ben lontani dalla loro città)-   che spesso vivono   un disagio acuto che le mette a grave rischio di privazione  anche per i bisogni essenziali : nutrimento adeguato e la protezione di un alloggio.
   È evidente come sia la condizione di bisogno acuto e la mancanza di prospettive per il proprio futuro ad esporre queste  persone a  gravi forme depressive, a patologie ed all’esclusione ed all’emarginazione sociale, con il concreto rischio che esitino in comportamenti sociali devianti o autolesionisti, con pesanti conseguenze per loro, per la collettività e per le stesse Istituzioni pubbliche che si trovano a gestire casi sempre più complessi e di difficile remissione.
   Da qui, l’esigenza di adottare, con la necessaria urgenza, una serie di misure sociali, anche di immediata operatività, con l’obiettivo di venire incontro ai loro bisogni essenziali come d'altronde previsto dalla Costituzione italiana (*).  Contestualmente, programmare un’articolazione di provvedimenti  che favoriscano la prevenzione di  stati di cronicizzazione del disagio e delle forme di multi problematicità sociale e che consentano l’avvio di percorsi di risocializzazione, con l’obiettivo dell’emancipazione delle persone interessate dal sostegno Pubblico. 
   Oggi assistiamo all’assurdo di “sistemazioni in albergo”, ad oltre 40 euro al giorno, per  molti mesi, di alcune delle persone nelle condizioni sopra descritte, con grande dispendio di economie (ad esempio  da parte del Comune di Rieti, mentre lo stesso non è in grado – per “insuperabili” ragioni burocratiche-  di trovare alloggi in affitto a costi infinitamente inferiori !) e senza quei supporti socio sanitari di presa in carico continuativa che i casi fragili richiederebbero.
   È evidente quindi, l’urgenza di dotare il Comune capoluogo e  la nostra Provincia di uno o più “centri di accoglienza e protezione”,  con caratteristiche di immediatezza nella presa in carico “H 24”  e di provvisorietà in attesa di migliore sistemazione,  che, oltre a vitto e alloggio dignitoso, forniscano un efficace supporto socio-assistenziale, attraverso la necessaria integrazione delle risorse economiche e professionali (assistenza sociale e sanitaria) messe a disposizione dalle Istituzionali esistenti -Prefettura, Comuni, Provincia, ASL, Questura e, non ultimo, il mondo del volontariato-  ancora oggi operanti in “ordine sparso” e con provvedimenti improvvisati.

   Si chiede quindi la convocazione in tempi brevi di un incontro che consenta  un esame più puntuale della problematica esposta e un confronto sulle misure da adottare.
                                             
                                                Rieti, 31 agosto 2010
Cittadinanzattiva Rieti                                                      Coordinamento Rifugiati ed Immigrati Rieti
 Ass. Postribù Rieti                                                              Amnesty  International   Rieti
Ass.  Germogli (Toffia)

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